Roma, 1° febbraio 1995
Rev.mo Mons. Traina,
in un incontro di questa estate ebbe a parlarmi dell’interesse della Curia per le questioni relative a beni ecclesiastici di pertinenza della Chiesa agrigentina.
In particolare mi chiese di segnalare quello che dovesse emergere al riguardo in occasione delle mie ricerche storiche di Racalmuto.
Mi sono lungamente interessato delle vertenze giudiziarie di fine ottocento tra l’allora arciprete Tirone e le autorità politiche per la sorte di tanti beni della locale parrocchia di Racalmuto. Non credo che ciò possa rientrare nel Suo campo di indagine e quindi mi sono astenuto da ogni segnalazione.
Ora, invece, qui a Roma ho trovato presso l’archivio Centrale dello Stato una vasta documentazione del Fondo Culto che credo possa rivestire una qualche importanza per la Curia di Agrigento. Per il momento mi limito a rappresentare un paio di casi relativi a Racalmuto, che è sempre oggetto specifico delle mie indagini storiche.
Mi è nato il dubbio che tanti lasciti alle chiese locali agrigentine del periodo successivo al Concordato del 1929 siano andati perduti per misconoscenza dei fatti e delle leggi. I due casi relativi a Racalmuto paiono provarlo. Ad ogni buon conto trascrivo di seguito quello che al riguardo ho rinvenuto nell’Archivio romano.
ARCHICIO CENTRALE DELLO STATO - FONDO CULTO
BUSTA N. 1404
RICHIESTA DELL'11.1.1995
(INVENTARIO 13/53^8 - PAG. 1317 . RACALMUTO - Chiesa Parrocchiale del Carmine - Brini 1947 - fascicolo n. 30757)
Racalmuto Agrigento - Legato Giuseppina Brini (rectius Parisi)
Onle Ministero dell'Interno
Il sottoscritto sac. Farrauto Salvatore fu Gioacchino Parroco pro-tempore della Madonna della Rocca con sede nella chiesa del Carmine in Racalmuto (Agrigento) espone a cotesto On.le Ministero quanto segue:
La sig.a Giuseppina Parisi fu Calogero con testamento del venti febbraio 1942 rogato in Notar Matrona da Racalmuto e registrato con verbale del giorno 16.4 stesso anno al n.° 652, di cui si allega estratto, ha lasciato la nuda proprietà della mettà di un fabbricato indiviso alla detta Parrocchia mentre l'usufrutto a certa Morreale Ignazia fu Vincenzo da Racalmuto. Quest'ultima in data 23 maggio 1945 è morta sicché l'usufrutto, secondo il volere della de cuius Parisi deve unirsi alla nuda proprietà.
Pertanto il sottoscritto nella qualità sopra spiegata chiede che codesto On. Ministero lo autorizzi ad accettare tale lascito per i fini voluti dalla testatrice. Con osservanza Racalmuto 20 luglio 1945 - Sac. Salvatore Farrauto - Parroco pro-tempore della Mad. Rocca. (Carta Bollata da L. 3 + l. 3) - Nulla osta da parte dell'Ordinario Diocesano - Agrigento 28.5.1946 - + Gio - Battista Vescovo
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Prefettura Agrigento del 17 gennaio 1947
Racalmuto Legato Giuseppina Parisi in favore della Chiesa parrocchiale di Maria SS. del Carmelo - In relazione alle richieste di cui alla ministeriale n. 30757/9304 del 13.8.1946, ho il pregio di comunicare che la Chiesa di cui in oggetto è stata riconosciuta agli effetti civili in virtù del R. Decreto 21.11.1940, reg.to alla Corte dei Conti il 9.5.1941 reg. n. 433 f.° 44.
Con tale decreto veniva istituita la Parrocchia della Madonna della Rocca e le veniva assegnata come sede la Chiesa, divenuta parrocchiale, di Maria SS. del Carmelo. - Il Prefetto (Salvatore)
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Ministero Interno
Con giurata perizia 28 giugno 16 luglio 1945 del Geom. Vinci Saverio, è stato attribuito il valore di L. 106.000,00 all'immobile formante oggetto del legato esposto, a favore del seminario Vescovile di Agrigento, dalla fu Giuseppina Parisi con testamento pubblico 20 febbraio 1942.
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ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO - FONDO CULTO
BUSTA N. 1428
RICHIESTA DELL'11.1.1995
(INVENTARIO 13/53^8 - PAG. . RACALMUTO - Chiesa Parrocchiale S. Anna - Romano - 1952 - fascicolo n. 33434)
Racalmuto Chiesa S. Anna - Legato Grazia Romano
Prefettura di Agrigento - Accettazione lascito.
Chiesa di S. Anna in Racalmuto - Accettazione lascito.
On.le Ministero dell'Interno - Direzione Gen. dei Culti - Roma -
Per i provvedimenti di competenza, ai termini dell'art. 9 della legge 27.5.1929, n.° 848, modificata con la legge 13.10.1950, n. 846 e 18 Regolamento, approvato con R.D. 2.12.1939 n. 2262, si trasmette la documentata istanza con la quale il sacerdote Rosario Messinese, rettore della Chiesa di S. Anna in Racalmuto, chiede l'autorizzazione ad accettare il lascito consistente nella nuda proprietà di due appezzamenti di terreno aventi rispettivamente l'estensione di ettari 1.22.69 e di are 81.60 e di due case di abitazione site nella via Asaro di quel Comune, disposto con testamento olografo del 30.5.1937 dalla signora Grazia Romano fu Francesco a favore dell'arciprete pro-tempore della Chiesa Madre e del Rettore della Chiesa Maria SS.ma del Monte del predetto Comune perché col ricavato della vendita di detti beni si costituiscano presso la Casa Diocesana di Agrigento rendite da destinare alla celebrazione di Messe nella Chiesa di S. Anna.
Si trasmette altresì l'avviso ai successibili per legge munito del referto di pubblicazione per 60 giorni consecutivi all'albo del Comune di Racalmuto.
In considerazione dello scopo di culto della donazione, si esprime parere favorevole alla concessione della chiesta autorizzazione. Il Prefetto Bilancia.
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Roma 4.12.1952 - Al Prefetto di Agrigento
Racalmuto - Chiesa di S. Anna - Eredità Romano
Dall'esame della scheda testamentaria si rileva indirettamente interessate all'eredità disposta dalla fu Maria Grazia Romano sono la Chiesa Madre di Maria SS. Annunziata e la chiesa della Madonna del Monte, entrambe in Racalmuto, e non già la chiesa di S. Anna, nella quale, per espressa volontà della pia testatrice dovranno essere celebrate le messe di suffragio.
Ciò posto occorrerà che vengano presentate due separate istanze da parte dei legali rappresentanti delle anzidette chiese, precisando se gli immobili compresi nel legato siano tuttora gravati da usufrutto a favore di Calogera Romano e se il cugino della "de cuius" sia a lei premorto.
Si rinviano all'uopo gli atti con preghiera di fare analoghe comunicazioni al parroco interessato. Per il Ministro f.to Cardamone.
Francamente non so quanto possa esserLe utile questa indicazione. Dati analoghi investono tantissime chiese dell’agrigentino. Resto a Sua disposizione per ogni ulteriore ragguaglio o supplemento d’indagine.
Con infinita stima, grato per la Sua gentilezza, si accolga i sensi della mia cordialità e devozione.
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