Oddio! mi son detto mentre rispolveravo Malgrado Tutto nel
mio ispettivo controllo volto a scoprire qualche nuova mariola celia sul mio
'nobile' cognome. A vedere che un Tal Butera stava pontificando se giuda
racalmutesi sì, giuda racalmutesi no, ebbi dei palpiti sussultori. Non nego
fascino e verve alla penna di questo tosto intellettuale, Certo sorrido a
vedermi seguire in una mia topica dattilografica (si sa le sbadataggini del mio
scrivere col dito sono invereconde) e scrivere compunto 'questio' anziché
quaestio come dire 'lamento poetico' invece di banale "questione" che
però solo questa può venire "vexata".
Questo Butera non so se è sempre quello che ebbe a stroncare il mio sgangherato
italìco scrivere. Sugnu sicilianu di racarmutu e mi nni vantu!
Dal faceto al serio diciamo che agitare falsi problemi può anche
significare fughe irresponsabili, accidiosi compiacimenti.
L'inciucio con Grotte può essere furbo diversivo di
rinsecchite Regalpetre. Non si farà, non perché è buono o è cattivo, semplicemente
perché denatalità ed invecchiamento della popolazione non consentiranno più in
cinque o sei comuni di una unica interland tanti sindaci., consigli comunali,
squadre assessorili e Grotte e Racalmuto verranno inciuciati insieme sì ma con Castrofilippo e
Montedoro e Bompensere e Milena e forse
Comitini Zolfare; e certo tra Racalmare e la Confina non più steccati daziari.
Grotte avrà i suoi giudei tutti per sé, Racalmuto la violenta presa di lu Ciliu
ed altro senza che un sindaco autoctono
con fascia tricolore presieda svegliandosi
dai sonni perpetui mettiamo di un Messana racalmutese.
Il Butera che in fin dei conti aveva ben parlato 'scatascia'
in coda emettendo i suoi alti lai per il crollo del Racalmare premio letterario
addossato ad uno Sciascia ormai in fase di defunzione. Qui mi disgusto
alquanto. Chiarito che Tano Savatteri non può dirsi indigeno racalmutese: per
stazza (anche se invero richiama un suo antenato che si permise di far cadere
stecchito a terra moto davvero per un ceffone il suo mitateri) e per cultura e
per nascita è meneghino e si nota a sua gloria, dare enfasi ad un ergastolano
pluriomicida è stato atto canagliesco. Ben lo comprese l'acuto ed astuto mio
caro amico Gaspare Agnello che giustamente voleva invitare alla saggezza
dell'Antimafia. Niente da fare, l'hanno
giubilato. Se poi a venire giubilato fu lo stesso PREMIO A Grassonelli, mi pare
degna punizione etica e politica.
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