Lillo Taverna
Pericolo certo, sventura incontrovertibile, andiamo allo sbaraglio: i miei fratelli arabi ci inonderanno. Già nel 2015 abbiamo avuto l'indice di denatalità più alto da qualche secolo a questa parte. E per fortuna, tanti miei fratelli arabi si sono ben piantati in questa Italia che molti di opposte regioni dicono loro e solo loro. Altrimenti quell'indice sarebbe stato ancora più impressionante.
Nella mia palazzina romana di medio-alta borghesia dieci coppie, messi al mondo ...solo 8 figlioli. Così dove si va? I miei fratelli arabi si riprenderanno la loro terra da cui sono stati cacciati qualche migliaio di anni fa.
Nella mia palazzina romana di medio-alta borghesia dieci coppie, messi al mondo ...solo 8 figlioli. Così dove si va? I miei fratelli arabi si riprenderanno la loro terra da cui sono stati cacciati qualche migliaio di anni fa.
Le nostre radici le nostre minchionerie i nostri fascismi le nostre querule invaìsioni di cielo ma tutto al diavolo, se volete nel vostro sion-clericale paradiso.
E verrà Salman Rushdie con i suoi eretici versi satanici.
Incolto lui? Incolto lui e colti voi che manco conoscete Apuleio? E lui? ecco cosa scrive a mia delizia a pag. 261:
" ... Lucio Apuleio di Madura, sacerdote marocchino, 120-180 d.C. ca, coloniale di un antico impero, colui che respinse l'accusa di avere stregato una ricca vedova ma confessò, con un certo spirito di contraddizione, di essere stato trasformato per magia, in una precedente fase della propria carriera (no, non in un gufo, ma) in un asino. 'Sì, sì' continuò Sufyan, uscendo in corridoio e soffiando una bianca nebbiolina di alito invernale sulle proprie mani a coppa. 'Povero disgraziato, ma compiangerlo non serve a niente . Bisogna assumere un atteggiamento costruttivo. Vado a svegliare mia moglie.’ … "
E verrà Salman Rushdie con i suoi eretici versi satanici.
Incolto lui? Incolto lui e colti voi che manco conoscete Apuleio? E lui? ecco cosa scrive a mia delizia a pag. 261:
" ... Lucio Apuleio di Madura, sacerdote marocchino, 120-180 d.C. ca, coloniale di un antico impero, colui che respinse l'accusa di avere stregato una ricca vedova ma confessò, con un certo spirito di contraddizione, di essere stato trasformato per magia, in una precedente fase della propria carriera (no, non in un gufo, ma) in un asino. 'Sì, sì' continuò Sufyan, uscendo in corridoio e soffiando una bianca nebbiolina di alito invernale sulle proprie mani a coppa. 'Povero disgraziato, ma compiangerlo non serve a niente . Bisogna assumere un atteggiamento costruttivo. Vado a svegliare mia moglie.’ … "
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