lunedì 12 gennaio 2015

Questione cretina?


Roberto Salvo Se potessimo chiedere a Sciascia un commento su questa inutile questione, credo che risponderebbe allo stesso modo di quando gli ho chiesto cosa ne pensava dell'industrializzazione della Sicilia: "una cosa da cretini".

 

CalogerTaverna (ispettore capomissione della Vigilanza sulle aziende di Credito e superispettore tributario del SECIT di Reviglio): A dire il vero in questo caso non sarei stato molto d’accordo con l‘anarchico Nanà Sciascia. Del resto Nanà Sciascia non solo odiava ma aveva anche in gran dispitto questo suo paese natio, magari non più arabo e quindi alieno ad uno Sciascia che scrisse: prima fui  arabo e poi nacqui.  Sia chiaro, affari suoi. Sciascia eluse sempre i grandi problemi racalmutesi. Malgrado Tutto invece vi si immerge e fa quello che può. Il dottore Butera ha tentato di additare una via salvifica per le due comunità (la grottese e la nostra). Non credo poi che personalmente possa considerarmi un nichilista politico che magari dadaisticamente irride alle miserie del suo paese. Mi sorprende il fatto che quando accenno alla quarantennale mala gestio racalmutese percepisco fastidio e ripulsa nei miei concittadini anche in coloro che pur mi sembrano amici. E già? In questi quarant’anni di mala gestio ci stanno tutti. Da superispettore quale mi sento ancora, ne potrei raccontare delle belle  e non certo dadaisticamente. In parole povere, reputo che Malgrado Tutto, il dottore Alfano, il dottore Butera e immodestamente il sottoscritto abbiamo un grande merito: avere buttato dei macigni nella accidiosa palude del tornacontismo paesano racalmutese. Questione dunque tutt’altro che inutiee ritorcerei l’accusa a Sciascia se si permettesse di giudicare “cretina” una faccenda molto seria come è la decadenza prima morale e poi economica di questo suo borgo natio che per incidens disse una volta di amare.

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