Roberto Salvo
Se potessimo chiedere a Sciascia un commento su questa inutile questione, credo
che risponderebbe allo stesso modo di quando gli ho chiesto cosa ne pensava
dell'industrializzazione della Sicilia: "una cosa da cretini".
CalogerTaverna (ispettore capomissione della Vigilanza sulle
aziende di Credito e superispettore tributario del SECIT di Reviglio): A dire
il vero in questo caso non sarei stato molto d’accordo con l‘anarchico Nanà
Sciascia. Del resto Nanà Sciascia non solo odiava ma aveva anche in gran
dispitto questo suo paese natio, magari non più arabo e quindi alieno ad uno
Sciascia che scrisse: prima fui arabo e
poi nacqui. Sia chiaro, affari suoi.
Sciascia eluse sempre i grandi problemi racalmutesi. Malgrado Tutto invece vi
si immerge e fa quello che può. Il dottore Butera ha tentato di additare una
via salvifica per le due comunità (la grottese e la nostra). Non credo poi che personalmente
possa considerarmi un nichilista politico che magari dadaisticamente irride alle
miserie del suo paese. Mi sorprende il fatto che quando accenno alla
quarantennale mala gestio racalmutese percepisco fastidio e ripulsa nei miei
concittadini anche in coloro che pur mi sembrano amici. E già? In questi
quarant’anni di mala gestio ci stanno tutti. Da superispettore quale mi sento
ancora, ne potrei raccontare delle belle
e non certo dadaisticamente. In parole povere, reputo che Malgrado
Tutto, il dottore Alfano, il dottore Butera e immodestamente il sottoscritto abbiamo
un grande merito: avere buttato dei macigni nella accidiosa palude del
tornacontismo paesano racalmutese. Questione dunque tutt’altro che inutiee
ritorcerei l’accusa a Sciascia se si permettesse di giudicare “cretina” una
faccenda molto seria come è la decadenza prima morale e poi economica di questo
suo borgo natio che per incidens disse una volta di amare.
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