Carissimo Agato,
scusami se non ti ho scritto prima: non ho avuto lo scanner
disponibile. Ti mando subito la foto dello stemma di Racalmuto. La foto è
bruttissima, ma il quadro è deteriorato. Ad ogni modo eccotene alcuni cenni
esplicativi:
Sopra:corona comitale dato che Racalmuto era contea.
La forma a cuore andrebbe rettificata, apparendomi davvero
inaccettabile;
le bande gialle sono le migliaia di abitanti (cinque e mezzo
all’epoca; dieci scarse oggi)
sotto il campo rosso, segno di guerra e di conquista.
Con cartiglio andrebbe aggiunta la dicitura:
(ove non leggibile: terra et
castrum Racalmuti)
Racalmuto ebbe origini sicane (popolo autoctono del II
millennio a.C.), sicano-micenee; magna Grecia, e quindi influssi della Roma
Repubblicana, forte incidenza della Roma imperiale (penso ai labari di
Augusto), greco-bizantina e quindi araba, berbera, saracena, normanna, sveva,
aragonese, savoiarda, austriaca, borbonica, dei Savoia, Crispina, Giolittiana,
fascista, americana, democristiana, socialista-craxiana, berlusconiana: tanti
simboli oscuri da inventare, labari e gagliardetti storici, e poi tante
bandiere in un tripudio falsamente garrulo, in un incubo sopraffattore, nella voglia
di una liberazione sociale irraggiungibile forse con il miraggio di una
bandiera rossa lassù tra le brume del Castelluccio. Povero emblema racalmutese
con la sua stinta corona comitale! Eccoti come vedo il secondo simbolo di
Racalmuto.
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