Continuiamo.
La grotta di Fra Diego per me è un inghiottitoio di milioni di anni fa. Successe quello che successe a Sant'Anna: sprofonda la grande volta e dà luogo allo zubbio: per tutta la base del costone si ha un avvallamento e da lì ben sette inghiottitoi. Dal Castelluccio piogge che dilavano la il pendio. Li c'era uno dei primi grandi insediamenti di quella che oggi si chiama Racalmuto (fino a quando dei dissennati non ne cambiano i conntati per innamoramenti letterari). Il sito è pieno di reperti archeologici, di ceramiche di tutti i tempi, da quelli geologici a quelli bizantini e forse arabi (ma di questi non si hanno almeno sinora ritrovamenti credibili).
Quanta di questa roba archeologca è finita in quegl'inghiottitoi? Si dà il caso che giammai si è organizzata una qualche vigilanza pubblica.Si sa, tanti tombaroli vi hanno cercato fortuna.
Qualcuno l'ha anche trovata di una certa consistenza. Un maresciallo in pensione(Calderone) proveniente da Barcellona Pozzo di Gotto ogni autunno andava dietro i trattori e ne rinvenne di ceramiche e di reperti: ne fece un elenco e lo consegnò alle autorità. Credo che il ragionere Mulè potrebbe confermare.
Codesto materiale mi risulta disperso: né i Beni Culturali agrigentini né la locale caeserm dei carabinieri e sanno qualcosa. Noi non è da oggi che pubblichiamo quell'elenco, elenco che qui riproponiamo.
Si vuole tentare una qualche lettura erudita? Mi pare che Moses E. Filney in un qualche modo ci viene in aiuto. Lo riporto in fotocopia e così mi risparmio l'ingrata fatica della trascrizione.
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