Ma una cosa dovrebbe essere chiara: non è questione di scegliere un sindaco, che sia questo o sia quella che sia giovane o sia donna o sia quel che vi pare. Occorre scegliere una squadra, un aggregato di forze diverse, di gente in primis onesta ma anche con il professionista, l'amministrativista, il competente in impostazione del bilancio comunale da cui discendono i gravami tributari; ma soprattutto vi sia una mente imprenditoriale che sappia creare lavoro per i giovani ADEGUATAMENTE retribuito, che sappia rilanciare la cultura, il turismo l'agricoltura. Occorre anche un forza che abbia a cuore il nostro immenso disperso patrimonio archeologico, che salvaguardi anche il patrimonio archivistico, unico nel suo genere, che si custodisce in Matrice, che sappia rilanciare il buon nome del paese che è stato sfracellato da tanti sedicenti giornalisti che ora persino vorrebbero avere la cadrega massima che si trova a sala Matrona. In base al gergo della mia formazione politica si chiama intellettuale collettivo, ma voi chiamatela squadra, chiamatelo gruppo, chiamatelo partito, chiamatela lista. purché si capisca che deve essere un programma, una scelta di civiltà, una IDEA di paese di società di benessere di lavoro di progresso e non un solo UOMO da votare. Ovvio che una siffatta squadra deve avere il suo omologo candidato sindaco, un vessillo, un taglio col passato, con il clientelismo del passato, con le zozzerie del passato e questo simbolo non può che essere una donna che non dovrà andare a fare la scimmia dei pessimi caporioni maschi che si sono succeduti alla testa di questo paese dacché è divenuto democratico. Una donna che di necessità porta una sua immacolata fedina, un soffio di novità assoluta, un cambio davvero della guardia. Niente più vecchiume, niente arrogante maschilismo, ma un impulso direi materno ad una nuova società racalmutese, al femminile come mai lo è stata. Auguri.
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