Mi sto domandando come mai certe gradevoli personalità del mio paese, che a titolo personale godono della mia immarciscibile stima, di punto in bianco si sono messi a propagandare la candidatura del ritroso Cavallaro a sindaco di Racalmuto. Per cultura, per tradizioni familiari, per vecchie militanze politiche, tutto dovrebbero fare ma certo non sostenere una diciamo ambigua candidatura, che prescinde dalla persona di per sé ineccepibile, ma che investe scenari quanto meno discutibili. Mi turba ancora la sortita estiva di Buttafuoco. Teso a propagandare un pesce di mare a podestà (sic) di Racalmuto mentre scendeva a Racalmuto per cercare di far stornare i fondi del teatro comunale Margherita di Sciascia, dallo stabile di Palermo, flesso il nipote Fodale, allo instabile Stabile di Catania, pronto a far calcare la polvere del nostro Teatro ai sosia degli eterni ragazzi di Regalpetra. Il Buttafuco manco fu fatto entrare al teatro Margherita e dovette accontentarsi di riscaldare una delle celeberrime poltrone di cuoio del Circolo Unione in Via Rapisardi. All'epoca, poi tutto inutile. I Camilleri e i Savatteri non eraso stati manco abili tanto da non fare dichiarare inagibile il glorioso teatro. E allora? Mi sorge un dubbio. Forse Cavallaro nella veste di affossatore definitivo di venti faldoni originati da "giochi di potere", incrementati dalla Triade di Diomede e chissà cosa vi hanno aggiunto il Petralia prima (creo poco o nulla) e per 24 mesi dai prefetti mandati da Roma e non dalla prefettura di Agrigento (come ho letto), e qui io molto temerei, se 'Ngilino non ebbe perplessità alcuna a prorogare un esiziale commissariamento per ora per altri sei mesi. Certo un bel scioglimento ora del parlamento ed elezioni rivoluzionarie potrebbero davvero affossare quei putrescenti 20 adesso. e tanti di più in seguito, rigonfi faldoni.
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