Se dipenderà da me, subito. Però ho una prelazione: quella di una donna. Se la donna che ho in mente mi lascia in braghe di tela (come sano fare le donne) il posto di sindaco è tuo. Ma tu dovrai firmare un protocollo di sottomissione: nella mia concezione - che è americana dove nessun candidato con superiore intelligenza è ammesso ma il presidente non deve dar fastidio a chi è in grado - non solo tu non esigerai nessuna cieca fede ma devi giurare assoluta ubbidienza a quello che io chiamo intellettuale collettivo, diversamente un calcio nel culo e via. Il marketing poi te lo sogneresti. Quello lo jugulerei io che so come intrecciare i "derivati" cone supplicare tramire D'Alema i cinesi per massicci investimenti nell'aeoroporto solo scalo merci, come impietosire Palazzo Kock e consentitmi di una banca cooperativa locale che prenda tutto il seguito delle due banchette pirata che Campi ci ha sottratto, come esigere la tassa inquinamento sul gas che passa inquinando per le campagne iburtose del paese e finire alle industrie del Nord come dire a quello col dito alto di nome Bossi e via cantando. E a te? ti lascerei la resurrezione del Teatro Margherita perché lì saresti davvero un genio creativo. Per il resto te lo dico in latino Sutor ne ultra crepidam!
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