Montalbano non aveva calunniato Messana solo diffamato Messana con una "assurda pretesa".
E' inutile punzecchiare COLPI di SPILLO che tanto non risponde. Del resto pirandellianamente chi è COLPI DI SPILLO? Uno nessuno centomila. Se conviene è la Redazione se non conviene divien l'anonimo che manco le scuole elementari del diritto ha fatto.
Intanto mi rivolgo a mio cugino che di diritto se ne intende e che anzi sapeva pur farsi liquidare parcelle pluricentenrie per consulenza esterna acciocché mi spieghi meglio certe sotterranee insolenze contro di me di tal COPLPI di SPILLO che qua e là mi sembra riecheggiare punti di vista di mio cugino che però non ha mai voluto dispiegare con me non facendosi mai trovare al telefono.
Or dunque gli sottopongo questa chiusa della istruttoria del procuratore della Repubblica Barone in data 2.10.1947.
Certo non è prosa agile tuttavia mi soffermo su questi passaggi: "il contenuto dell'articolo è diffamatorio", non avrebbe commesso reato di calunnia contro Messana il Montalbano sol perché non presentato contro il Messana alcuna denunzia all'Autorità giudiziaria".
Ma bando alle ciarle, quella del Montalbano contro il Messana è "pretesa quanto mai assurda" se volta a sospettare "di costui [Messana] correità nei delitti commessi dal bandito Ferreri". E mi pare che il processo si chiude là perché si "chiede che il Giudice istruttore voglia ordinare la archiviazione degli atti". E ciò dopo il grandguignolesco infamare di Li Causi nella rovente seduta della Costituente del 25 luglio 1947. Ed invero prima del 18 aprile 1948 che fece svanire i sogni di onnipotenza del partito comunista italiano che aveva vinto in Sicilia le elezioni del 20 aprile del 1947. Dopo di che , Togliatti in persona manda al diavolo Li Causi sostituendolo con il cripto clerico-comunista Bufalini e spingendo il Montalbano a tornarsene tra i retrivi suoi agrari di aristocratico lignaggio.
Inutile sottolineare che solo passionali e settari giornalisti alla Casarrubea possano trent'anni dopo ignorare sentenze di tal fatta e tuonare contro chi non si può più difendere perché morto nel 1963. Storico costui capace di documentare le ambiguità del Messana? Ma non mi faccia ridere il responsabile di una sedicente ASSOHUMUS?
A Racalmuto di 'sti tempi sta riesplodendo un becero moralismo, naturalmente contro il proprio prossimo invero nemico amico e persino parente. Ovvio che verso se stessi forse per una oscurata memoria si è non tolleranti ma persino autoesaltanti delle loro ruberie, malefici usure dileggi persino el padre e della madre.
Io per mestiere (entrare nel sancta sanctorum di una banca è accedere ai tantissimi cadaveri negli armadi di tanti sedicenti galantuomini) e per tignose ricerche storiche credo di sapere tutto di tutti sino alla loro decima generazione in quel di Racalmuto.
Finché non mi provocano, lascio correre. Un tempo ebbe a provocarmi la cosiddetta Regalpetra Libera. Provvide a cancellare ma mai mi ha voluto dire che fu il mittente di quell'infamia contro di me e anche dell'estraneo mio fratello.
Una omertà quella del foglio di Sergio Scimé che credo gli vado petulantemente rinfacciando ad ogni poe' sospinto.
Dunque ella notte dal 5 al 6 giugno del 1937 veniva trucidato nella sua dimora nei pressi dell'attuale Spiazzo di lu Piatoriu don Federico Giancani, scapolo con figli.
Siamo in pieno fascismo e crimini così efferati non erano permessi. Si scatenò la locale caserma dei carabinieri e persino galantuomini si fecero tanta galera. Ma poi venne un giudice paesano e per scagionare un suo eccellente parente riuscì a suon di botte e legnate a far scovare i veri colpevoli.
Frattanto fioccarono provvedimenti di polizia e il confino a Lampedusa colpì molti "spirtazzi di paisi". Ne fece le spese anche un ricco novello in sospetto di malandrineria per l'abigeato che ad onta di quel che dice Eugenio Napoleone Messana mi ostino a dire che faceva capo o che aveva cupola in due grandi galantuomini racalmutesi che Mussolini giustamente commissariò.
[omissis]
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