Alfonso Maria de' Liguori
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Sant'Alfonso Maria de' Liguori | |
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Vescovo e dottore della Chiesa | |
Nascita | Marianella (Napoli), 27 settembre 1696 |
Morte | Nocera de' Pagani, 1º agosto 1787 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 15 settembre 1816, Roma |
Canonizzazione | 26 maggio 1839, Roma |
Santuario principale | Basilica pontificia di Sant'Alfonso Maria de' Liguori, Pagani |
Ricorrenza | 1º agosto |
Attributi | Crocifisso nella mano destra indicato con la mano sinistra, bastone pastorale |
Patrono di | Pagani,Diocesi di Acerra Cancello, confessori, moralisti, teologie; compatrono di Napoli |
Indice
[nascondi]Gli studi[modifica | modifica wikitesto]
Era il primo di otto figli di Giuseppe Liguori e di Anna Maria Caterina Cavalieri, originaria del brindisino. Il padre, un nobile cavaliere del seggio di Portanova, nonché ufficiale superiore della marina militare, lo affidò, sin da piccolo, a precettori di rango, tra cui, il pittore Francesco Solimena che gli insegnò i rudimenti della sua arte in cui, negli anni a venire, Alfonso diede prova di abilità.All'età di soli dodici anni s'iscrisse all'Università di Napoli e, quattro anni dopo, nel 1713 conseguì il dottorato (diritto civile e canonico dopo aver sostenuto un esame col grande filosofo e storico Giambattista Vico), cominciando ad esercitare la professione di avvocato già all'età di sedici anni. Nel 1718 ottenne la nomina a giudice del "Regio portulano" di Napoli. Frequentava la Confraternita dei dottori presso la chiesa dei Girolamini dei filippini e si assunse il compito di visitare i malati del più grande ospedale di Napoli.
Una dura sconfitta nella sua carriera professionale di legale nel 1723[1] fece maturare la sua ferma decisione di consacrarsi a Dio che vide l'opposizione del padre che lo voleva sposo di una lontana parente. Fu ordinato sacerdote il 17 dicembre 1726, all'età di trent'anni e, come risultato di un compromesso con il padre, sempre contrario alla sua scelta, non poté entrare nella congregazione dell'Oratorio di San Filippo Neri, divenendo sacerdote diocesano con residenza nella casa paterna. Chiamava a raccolta i fedeli più umili a cui spiegava il Vangelo con modi semplici davanti alla chiesa di Santa Teresa degli Scalzi. Le riunioni vennero inizialmente ostacolate dalle autorità civili e religiose ma, grazie alla caparbietà del sacerdote e dei fedeli, furono approvate dal cardinale Francesco Maria Pignatelli.
A seguito del terremoto del 1731 che aveva colpito la città di Foggia e che stava provocando l'allontanamento dei fedeli dalla Chiesa si recò, alcuni anni dopo, in Capitanata. Qui, secondo una leggenda devozionale, il 30 novembre mentre predicava nella chiesa di San Giovanni Battista sarebbe stato avvolto da un fascio di luce e sarebbe stato visto levitare da terra davanti a tutta la folla radunata. L'episodio è ricordato nella raffigurazione di una delle vetrate della cattedrale di Foggia ed anche in un quadro conservato nella chiesa dove sarebbe avvenuto l'episodio.
Congregazione del Santissimo Redentore[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1732, all'età di 36 anni, lasciò definitivamente Napoli ritirandosi nuovamente a Scala (in provincia di Salerno), e poi presso l'eremo benedettino di Villa degli Schiavi a Liberi (provincia di Caserta e diocesi di Caiazzo), dove fondò la congregazione del Santissimo Redentore. La vita della nuova congregazione fu travagliata, in seguito ai diversi divieti applicati agli ordini religiosi e Alfonso Maria de' Liguori si valse della propria esperienza giuridica, scegliendo la formula della congregazione religiosa, legale nel Regno di Napoli. La congregazione venne approvata nel 1749 da papa Benedetto XIV.I Redentoristi, con la loro predicazione improntata alla semplicità apostolica, valicarono con le loro missioni i confini del Regno giungendo sino in Italia Centrale ed in Polonia.
Negli anni successivi alla fondazione della congregazione, Alfonso si dedicò alla stesura di numerose opere ascetiche, dogmatiche, morali ed apologetiche, tra cui la Theologia moralis 1753-1755 e La pratica del confessore 1755. Fu anche compositore di molte canzoni in italiano e in napoletano, tra cui il celebre canto natalizio Tu scendi dalle stelle, scritto e musicato durante una sua missione a Nola derivato da Quanno nascette Ninno composta con testo in napoletano durante la sua permanenza a Deliceto (provincia di Foggia) nel convento della Consolazione.
Vescovo[modifica | modifica wikitesto]
Alfonso Maria de' Liguori vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | Vescovo di Sant'Agata de' Goti dal 1762 al 1775 |
Nato | 1696 |
Ordinato presbitero | 1726 |
Consacrato vescovo | 1762 |
Deceduto | 1787 |
I suoi agiografi raccontano che mentre era vescovo, nel 1774, andò in bilocazione a Roma per assistere papa Clemente XIV che stava morendo e partecipò ai suoi funerali. I suoi confratelli a Sant'Agata de' Goti lo avrebbero visto, per due giorni consecutivi, fermo su una poltrona, immobile come una statua, mentre a Roma sarebbe stato visto intento a confortare il papa che era in agonia[2].
Tra il 1770 ed il 1776 tentò più volte di costituire una missione nel territorio di Martina Franca[3] e scrisse in risposta ad alcune tesi dell'abate Magli di Martina un breve testo, Dichiarazione del sistema intorno alla regola delle azioni morali, che in seguito venne integrato nell'opera Theologia Moralis.
Si trasferì nella casa dei Redentoristi di Nocera de' Pagani (nella parte che oggi fa parte del comune di Pagani), dove rimase fino alla morte, il 1º agosto 1787.
Il culto[modifica | modifica wikitesto]
Fu beatificato nel 1816 e canonizzato nel 1839.Papa Pio IX lo proclamò dottore della Chiesa nel 1871 a soli 84 anni dalla morte, mentre Pio XII nel 1950 gli conferì il titolo di "celeste Patrono di tutti i confessori e moralisti".
La sua memoria ricorre il 1º agosto. Il corpo di Sant'Alfonso riposa nell'omonima basilica di Pagani (provincia di Salerno).
Principali opere[modifica | modifica wikitesto]
Sant'Alfonso fu autore di oltre 100 opere, sia "popolari", facilmente accessibili a tutti, sia esegetiche, riguardanti la teologia (in particolare quella morale), l'apologetica, la dogmatica e ascetica.- Massime eterne, 1728
- Pratica di amar Gesù Cristo, 1768
- Storia delle eresie, 1768
- Canzoncine spirituali, 1732
- Visite al Santissimo Sacramento, 1745
- Theologia moralis (I edizione), 1748
- Le glorie di Maria, 1750
- Apparecchio alla morte, 1758
- Del gran mezzo della preghiera, 1759
- Vera sposa di Gesù Cristo, 1760
- Considerazioni sopra la passione di Gesù Cristo, 1760
- Dell'uso moderato della opinione probabile, 1765
- Verità della Fede, 1767
- Pratica del Confessore per ben esercitare il suo Ministero, 1771
Tra i componimenti musicali:
- Quanno nascette Ninno (da cui deriva Tu scendi dalle stelle)
- Fermarono i cieli
- Protesta della buona morte
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Théodule Rey-Mermet, Il santo del secolo dei lumi: Alfonso de' Liguori (1696-1787), Parigi 1982, p.153
- ^ R. Allegri, I miracoli di Padre Pio p. 106
- ^ Una della lettere di Alfonso Maria de' Liguori scritte a tale scopo viene analizzata e pubblicata in Spicilegium historicum, 9, 1961, pp. 357-359. Altre due lettere riguardanti la costituzione della missione e indirizzate al padre Andrea Villani sono pubblicate in Alphonsi Maria de Ligorio, Lettere, volume II, pp.617 e 619.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- G. Vitale, Affonzo De Liguori. Nobbele napulitano, Franco Di Mauro Editore, Napoli 2012
- G.B. Calvello, S. Alfonso Maria de' Liguori, in "L'Omnibus pittoresco", n. 14 del 20 giugno 1839, pp. 105–107
- A. Capecelatro, La vita di sant'Alfonso Maria de' Liguori, 2 voll., Roma 1889
- A.M. Tannoia, Della vita ed istituto del Venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori, vescovo di S.Agata de' Goti e fondatore della Congregazione de' preti missionari del SS. Redentore, 3 voll., Napoli 1798-1802. Ristampa anastatica, Materdomini 1982
- T. Rey-Mermet, Il Santo del secolo dei lumi: Alfonso de' Liguori, Roma 1983
- Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003, 119, 144.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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- Wikiquote contiene citazioni di o su Alfonso Maria de' Liguori
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