domenica 7 febbraio 2016

Perché dal Bronzino passai ad Alfonso de' Liguori. Per malizioso intento. Questo santo aveva la fissa del sesso in testa. Altro che il Kamasutra. Se leggete i suoi meticolosi testi se donne ve la ridete se maschi difficilmente vi trattenete dal portare la mano stricarola laggiù. Ma dovete essere piuttosto bravi in latino sia pure della tarda latinità. Sto bischero scrive in latino e direi che scrive benino. Un mio amico direbbe che ha la simmetria del peccato, fin qui mortale, là veniale se però vi è quella circostanza mortalissimo.E i pensieri tutti li qualifiuca. I seminaristi di un tempo, giunti in teologia, tonsurati, appena avevano questi tomi lubricissimi se lo portavano al cesso: altro che i racconti erotci di oggidì privi di fantasia e ripetitivi. Là è detto sinanche sin dove poteva il marito copulante scoprire le nudutà della propria mulier e qusta aveva soolo da chiudere gli occhi e pregare: non lo faceva assolutamente per il piacer suo ma per dare figlii a Dio. Ma si addestravano bene i chierici in seminario maggiore e poi facevan domande sottilissime quelle brave signre che andavano a confessarsi da loro facendole bruciare di rossore. Mi sa però che oggi sono le scaltre signore che fanno bruciare di rossore il giovane e ed appetible loro confesore.
Alfonso Maria de' Liguori
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Sant'Alfonso Maria de' Liguori
Sant'Alfonso Liguori.jpg
Vescovo e dottore della Chiesa
Nascita
Marianella (Napoli), 27 settembre 1696
Morte
Nocera de' Pagani, 1º agosto 1787
Venerato da
Chiesa cattolica
Beatificazione
15 settembre 1816, Roma
Canonizzazione
26 maggio 1839, Roma
Santuario principale
Basilica pontificia di Sant'Alfonso Maria de' Liguori, Pagani
Ricorrenza
1º agosto
Attributi
Crocifisso nella mano destra indicato con la mano sinistra, bastone pastorale
Patrono di
Pagani,Diocesi di Acerra Cancello, confessori, moralisti, teologie; compatrono di Napoli
Alfonso Maria de' Liguori (Marianella, Napoli, 27 settembre 1696 – Nocera de' Pagani, 1º agosto 1787) è stato un vescovo cattolico e compositore italiano, fondatore della Congregazione del Santissimo Redentore, è autore di opere letterarie, teologiche e di celebri melodie; beatificato nel 1816, fu proclamato santo da papa Gregorio XVI nel 1839 e dichiarato dottore della Chiesa (doctor zelantissimus) nel 1871 da papa Pio IX.
Indice [nascondi]
1 Gli studi
2 Congregazione del Santissimo Redentore
3 Vescovo
4 Il culto
5 Principali opere
6 Note
7 Bibliografia
8 Altri progetti
9 Collegamenti esterni
Gli studi[modifica | modifica wikitesto]
Era il primo di otto figli di Giuseppe Liguori e di Anna Maria Caterina Cavalieri, originaria del brindisino. Il padre, un nobile cavaliere del seggio di Portanova, nonché ufficiale superiore della marina militare, lo affidò, sin da piccolo, a precettori di rango, tra cui, il pittore Francesco Solimena che gli insegnò i rudimenti della sua arte in cui, negli anni a venire, Alfonso diede prova di abilità.
All'età di soli dodici anni s'iscrisse all'Università di Napoli e, quattro anni dopo, nel 1713 conseguì il dottorato (diritto civile e canonico dopo aver sostenuto un esame col grande filosofo e storico Giambattista Vico), cominciando ad esercitare la professione di avvocato già all'età di sedici anni. Nel 1718 ottenne la nomina a giudice del "Regio portulano" di Napoli. Frequentava la Confraternita dei dottori presso la chiesa dei Girolamini dei filippini e si assunse il compito di visitare i malati del più grande ospedale di Napoli.
Una dura sconfitta nella sua carriera professionale di legale nel 1723[1] fece maturare la sua ferma decisione di consacrarsi a Dio che vide l'opposizione del padre che lo voleva sposo di una lontana parente. Fu ordinato sacerdote il 17 dicembre 1726, all'età di trent'anni e, come risultato di un compromesso con il padre, sempre contrario alla sua scelta, non poté entrare nella congregazione dell'Oratorio di San Filippo Neri, divenendo sacerdote diocesano con residenza nella casa paterna. Chiamava a raccolta i fedeli più umili a cui spiegava il Vangelo con modi semplici davanti alla chiesa di Santa Teresa degli Scalzi. Le riunioni vennero inizialmente ostacolate dalle autorità civili e religiose ma, grazie alla caparbietà del sacerdote e dei fedeli, furono approvate dal cardinale Francesco Maria Pignatelli.
A seguito del terremoto del 1731 che aveva colpito la città di Foggia e che stava provocando l'allontanamento dei fedeli dalla Chiesa si recò, alcuni anni dopo, in Capitanata. Qui, secondo una leggenda devozionale, il 30 novembre mentre predicava nella chiesa di San Giovanni Battista sarebbe stato avvolto da un fascio di luce e sarebbe stato visto levitare da terra davanti a tutta la folla radunata. L'episodio è ricordato nella raffigurazione di una delle vetrate della cattedrale di Foggia ed anche in un quadro conservato nella chiesa dove sarebbe avvenuto l'episodio.
Congregazione del Santissimo Redentore[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1732, all'età di 36 anni, lasciò definitivamente Napoli ritirandosi nuovamente a Scala (in provincia di Salerno), e poi presso l'eremo benedettino di Villa degli Schiavi a Liberi (provincia di Caserta e diocesi di Caiazzo), dove fondò la congregazione del Santissimo Redentore. La vita della nuova congregazione fu travagliata, in seguito ai diversi divieti applicati agli ordini religiosi e Alfonso Maria de' Liguori si valse della propria esperienza giuridica, scegliendo la formula della congregazione religiosa, legale nel Regno di Napoli. La congregazione venne approvata nel 1749 da papa Benedetto XIV.
I Redentoristi, con la loro predicazione improntata alla semplicità apostolica, valicarono con le loro missioni i confini del Regno giungendo sino in Italia Centrale ed in Polonia.
Negli anni successivi alla fondazione della congregazione, Alfonso si dedicò alla stesura di numerose opere ascetiche, dogmatiche, morali ed apologetiche, tra cui la Theologia moralis 1753-1755 e La pratica del confessore 1755. Fu anche compositore di molte canzoni in italiano e in napoletano, tra cui il celebre canto natalizio Tu scendi dalle stelle, scritto e musicato durante una sua missione a Nola derivato da Quanno nascette Ninno composta con testo in napoletano durante la sua permanenza a Deliceto (provincia di Foggia) nel convento della Consolazione.
Vescovo[modifica | modifica wikitesto]
Alfonso Maria de' Liguori
vescovo della Chiesa cattolica
St Alphonsus Liguori.jpg
Incarichi ricoperti
Vescovo di Sant'Agata de' Goti dal 1762 al 1775
Nato
1696
Ordinato presbitero
1726
Consacrato vescovo
1762
Deceduto
1787
Nel 1762 papa Clemente XIII lo volle contro la sua volontà[senza fonte] vescovo della diocesi di Sant'Agata de' Goti. Durante la terribile carestia che colpì nel gennaio 1764 il Regno di Napoli, Alfonso Maria de' Liguori riuscì a limitare le sofferenze della popolazione del suo territorio. Si industriò, assieme ai governatori locali, ai sacerdoti della città e della diocesi, per accendere mutui e calmierare il prezzo del pane arrivato alle stelle, rilanciando l'economia bloccata per quasi due anni. Nel 1775 lasciò la carica vescovile per problemi di salute: soffriva infatti di una forma di artrite che gli incurvò la spina dorsale.
I suoi agiografi raccontano che mentre era vescovo, nel 1774, andò in bilocazione a Roma per assistere papa Clemente XIV che stava morendo e partecipò ai suoi funerali. I suoi confratelli a Sant'Agata de' Goti lo avrebbero visto, per due giorni consecutivi, fermo su una poltrona, immobile come una statua, mentre a Roma sarebbe stato visto intento a confortare il papa che era in agonia[2].
Tra il 1770 ed il 1776 tentò più volte di costituire una missione nel territorio di Martina Franca[3] e scrisse in risposta ad alcune tesi dell'abate Magli di Martina un breve testo, Dichiarazione del sistema intorno alla regola delle azioni morali, che in seguito venne integrato nell'opera Theologia Moralis.
Si trasferì nella casa dei Redentoristi di Nocera de' Pagani (nella parte che oggi fa parte del comune di Pagani), dove rimase fino alla morte, il 1º agosto 1787.
Il culto[modifica | modifica wikitesto]
Urna di Sant'Alfonso Maria de' Liguori nella basilica omonima a Pagani.
Fu beatificato nel 1816 e canonizzato nel 1839.
Papa Pio IX lo proclamò dottore della Chiesa nel 1871 a soli 84 anni dalla morte, mentre Pio XII nel 1950 gli conferì il titolo di "celeste Patrono di tutti i confessori e moralisti".
La sua memoria ricorre il 1º agosto. Il corpo di Sant'Alfonso riposa nell'omonima basilica di Pagani (provincia di Salerno).
Principali opere[modifica | modifica wikitesto]
Fancobollo commemorativo
Sant'Alfonso fu autore di oltre 100 opere, sia "popolari", facilmente accessibili a tutti, sia esegetiche, riguardanti la teologia (in particolare quella morale), l'apologetica, la dogmatica e ascetica.
Massime eterne, 1728
Pratica di amar Gesù Cristo, 1768
Storia delle eresie, 1768
Canzoncine spirituali, 1732
Visite al Santissimo Sacramento, 1745
Theologia moralis (I edizione), 1748
Le glorie di Maria, 1750
Apparecchio alla morte, 1758
Del gran mezzo della preghiera, 1759
Vera sposa di Gesù Cristo, 1760
Considerazioni sopra la passione di Gesù Cristo, 1760
Dell'uso moderato della opinione probabile, 1765
Verità della Fede, 1767
Pratica del Confessore per ben esercitare il suo Ministero, 1771
A tutt'oggi si calcola che le opere di Sant'Alfonso siano state tradotte in più di 70 lingue, e che abbiano avuto 21.000 edizioni.
Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Sistema morale (teologia).
Tra i componimenti musicali:
Quanno nascette Ninno (da cui deriva Tu scendi dalle stelle)
Fermarono i cieli
Protesta della buona morte
Note[modifica | modifica wikitesto]
1.^ Théodule Rey-Mermet, Il santo del secolo dei lumi: Alfonso de' Liguori (1696-1787), Parigi 1982, p.153
2.^ R. Allegri, I miracoli di Padre Pio p. 106
3.^ Una della lettere di Alfonso Maria de' Liguori scritte a tale scopo viene analizzata e pubblicata in Spicilegium historicum, 9, 1961, pp. 357-359. Altre due lettere riguardanti la costituzione della missione e indirizzate al padre Andrea Villani sono pubblicate in Alphonsi Maria de Ligorio, Lettere, volume II, pp.617 e 619.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
G. Vitale, Affonzo De Liguori. Nobbele napulitano, Franco Di Mauro Editore, Napoli 2012
G.B. Calvello, S. Alfonso Maria de' Liguori, in "L'Omnibus pittoresco", n. 14 del 20 giugno 1839, pp. 105–107
A. Capecelatro, La vita di sant'Alfonso Maria de' Liguori, 2 voll., Roma 1889
A.M. Tannoia, Della vita ed istituto del Venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori, vescovo di S.Agata de' Goti e fondatore della Congregazione de' preti missionari del SS. Redentore, 3 voll., Napoli 1798-1802. Ristampa anastatica, Materdomini 1982
T. Rey-Mermet, Il Santo del secolo dei lumi: Alfonso de' Liguori, Roma 1983
Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003, 119, 144.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Collabora a Wikisource Wikisource contiene una pagina dedicata a Alfonso Maria de' Liguori
Collabora a Wikiquote Wikiquote contiene citazioni di o su Alfonso Maria de' Liguori
Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alfonso Maria de' Liguori

Nessun commento: