venerdì 18 marzo 2016

SPATULIDDRA

Nantri a Racarmutu ssu fiuri lu diciemmu SPATULIDDA e vantri?

 

 

 

Gladiolus

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Gladiolus
Gladiolus dalenii fiorito-01.jpg
Gladiolus delenii fiorito
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseLiliopsida
SottoclasseLiliidae
OrdineLiliales
FamigliaIridaceae
SottofamigliaIxioideae
TribùIxieae
GenereGladiolus
L., 1753
Classificazione APG
RegnoPlantae
(clade)Angiospermae
(clade)Monocotyledones
OrdineAsparagales
FamigliaIridaceae
Serie tipo
Gladiolus communis
L., 1753
Specie
Il Gladiolus L., 1753 è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Iridaceae. Originario dell'Africa e dell'Eurasia, dà piante perenni bulbose o rizomatose, spontanee nell'area mediterranea europea, nell'Europa centro-orientale, in alcune isole tropicali africane e nell'Africa australe. Tali piante possono avere altezze variabili da 20 cm a 1 m a seconda della specie, con cormi di forma depressa. Il corpo da cui il gladiolo prende origine non è, come erroneamente viene definito, un vero e proprio bulbo ma è piuttosto un bulbo-tubero detto cormo.
Il nome latino attribuitogli da Plinio il Vecchio è dovuto alla forma delle foglie simili alla corta spada romana, il gladius.
I fiori variamente colorati, e poco durevoli, sono portati da spighe erette.
Alcune specie sono spontanee anche in Italia, tra queste la più diffusa è il Gladiolus italicus (Miller) (= Gladiolus segetum (Ker-Gawl.)) specie dalle corolle color rosa cremisi, chiamata volgarmente Pancacciuola o Fil di spada, è diffusa dal livello del mare fino ai 1.000 m, nell'Isola d'Elba, in Liguria e in Toscana. Il gladiolus italicus si trova anche in Sicilia.


Uso[modifica | modifica wikitesto]

Come piante ornamentali vengono utilizzati i numerosi ibridi derivati dalla selezione delle ibridazioni, durate più di un secolo, tra le specie esotiche africane, come il G. cruentus, il G. floribundus, il G. oppositiflorum, il G. primulinus il G. psittacinus e il G. quartinianus, dal portamento elegante e la forma dei fiori stilizzata dai colori brillanti, delicati o intensi.
Le varietà in miniatura vengono coltivate in vaso per decorare i terrazzi. I gladioli a fiori grandi sono coltivati nei giardini per bordure miste o macchie di colore, e industrialmente per la produzione del fiore reciso.
Tra le molte specie, ibridi e relative cultivar citiamo:
  • Il G. gandavensis che porta una decina di fiori aperti contemporaneamente, produce un basso numero di nuovi cormi intorno al cormo principale.
  • Il G. lemoinei caratterizzata da una macchia scura sui tepali inferiori, porta pochi fiori aperti contemporaneamente sullo stelo, ha spesso la spiga ramificata, può portare fiori di colore blu, produce molti cormi.
  • Il G. nanceyanus ha fiori di grandi dimensioni con una macchia di colore vivo sui tepali inferiori, poco numerosi quelli aperti contemporaneamente.
  • Il G. childsii che ha steli vigorosi e fiori molto grandi.
  • Il G. primulinus con il fusto esile che porta piccoli fiori dalle tinte varie e delicate ed il petalo superiore centrale molto piegato in avanti, si presta alla forzatura.
  • Il G. colvillei con steli esili che portano fiori piccoli; viene sempre più raramente coltivato per la fioritura invernale, forzandolo in cassoni o in serra nel Nord Italia.
  • Il G. tristis che ha steli sottili ma robusti, dai fiori bianco-crema con una macchia rossastra, adatta alla forzatura invernale, può essere riprodotto per seme mantenendo le proprie caratteristiche

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