venerdì 30 dicembre 2016

Schede di libri sulla mafia
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Per conoscere la mafia. Una bibliografia, a cura di G. R. Lanfranchini e B. Marin, Milano, Strumenti editoriali, 1993.
Nata da un'iniziativa de "La Rivisteria", e' la piu' completa bibliografia sulla mafia - sia pure limitata agli scritti in volume - che sia stata edita in Italia negli ultimi anni. Comincia inevitabilmente ad invecchiare, ma è utilissima per la conoscenza di tutto ciò che è stato scritto sull'argomento fino al 1993.
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La mafia. Economia politica società, a cura di E. Morosini e F. Brambilla, Torino, Einaudi Scuola, 1995.
Antologia molto ben curata di scritti sulla mafia, corredata da un'ottima bibliografia e da una completa filmografia.
Di particolare interesse gli ampi brani tratti dal libro di Diego Gambetta, La mafia siciliana. Un'industra della protezione privata, Torino, Einaudi, 1992.
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Umberto Santino, La mafia interpretata, Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino, 1996.
L'autore, un sociologo dell'Università della Calabria, ha cercato di fare il punto sui diversi approcci al fenomeno mafioso presenti nella letteratura scientifica. Lo scopo dichiarato del libro è quello di creare un maggiore collgamento tra studi di discipline diverse (sociologici, economici, politici, giuridici, criminologici).
Molto utile per le indicazioni bibliografiche, estese anche a quanto è stato scritto in altri paesi sull'argomento. Ad esempio, è possibile farsi una bibliografia essenziale sugli approcci all'economia criminale che sono stati tentati nei paesi anglosassoni.
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Marcelle Padovani e Giovanni Falcone, Cose di cosa nostra, Milano, Rizzoli, 1991, anche in edizione economica BUR (Milano, 1993) e in edizione annotata per le scuole (Bompiani, 19..)
E' il libro ideale per iniziare delle letture sulla mafia. E' composto di una lunga intervista che M. Padovani, una giornalista francese, ha fatto al giudice Falcone poco tempo prima della sua morte. Viene considerato come il testamento politico e culturale del coraggioso magistrato siciliano.
Il quadro di Cosa Nostra negli anni Settanta e Ottanta è delineato con straordinaria lucidità, e con benemerita facilità di lettura.
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Antonino Caponnetto, I miei giorni a Palermo, Milano, Garzanti, 1993.
Scritto da un magistrato di prima linea, racconta, con un equilibrio davvero sorprendente per chi è così direttamente coinvolto nei fatti, l'esperienza vissuta a fianco di Falcone e Borsellino, nel ruolo di Capo dell'Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo.
Il libro arriva fino alle stragi di Capaci e di via D'Amelio e le pagine sui funerali di Borsellino sono così vive da risultare strazianti anche per il lettore più indifferente.
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Nando Dalla Chiesa, Storie di boss ministri tribunali giornali intellettuali, Torino, Einaudi, 1990
Nando Dalla Chiesa, Il giudice ragazzino, Torino, Einaudi, 1992
La facilità di scrittura, la lucidità dell'analisi ed il trasporto di chi ha vissuto direttamente certe pesantissime situazioni sono anche le caratteristiche più evidenti di questi due libri.
Il primo racconta alcune significative storie di quella che siamo oggi abituati a chiamare Prima Repubblica. Interessanti, per quel che ci riguarda, la testimonianza sui "Carusi di Fava" (un gruppo di giovani che ha raccolto l'eredità di Pippo Fava, giornalista catanese ucciso dalla mafia) ed il racconto diretto del processo per la morte del generale Dalla Chiesa (padre dell'autore), con l'episodio molto significativo della testimonianza di Andreotti.
Il giudice ragazzino ricostruisce invece la carriera - anch'essa finita con la morte - del giudice Rosario Livatino, sostituto procuratore di Agrigento che cercava di fare seriamente, e senza compromessi, il proprio dovere.
Da quest'ultimo libro è stato tratto un omonimo film - di Alessandro di Robilant, con ... (1993) - piuttosto ben fatto, ma che si scontra con il fatto che la vicenda è più legata al lavoro sulle carte dei processi che non all'azione: il libro finisce così per essere ben più appassionante.
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Corrado Stajano, Un eroe borghese, Torino, Einaudi, 1991
Riferito ad una mafia di alto livello, quella legata a Sindona e alla grande finanza internazionale, il libro racconta la storia di uno dei tanti morti di mafia che conta l'Italia, e tra i più dimenticati: l'avvocato milanese Giorgio Ambrosoli, incaricato di fare da curatore fallimentare della banca privata di Michele Sindona e scontratosi prima con le furbizie dei politici collusi, e poi con il piombo dei sicari venuti dagli USA.
Dal libro è stato tratto un film, di Michele Placido, con ... (1995). Gli autori hanno dovuto raccontare una storia molto centrata su documenti (i conti della banca, gli esposti, le lettere...).
La visione del film è soprattutto l'occasione per rileggere il libro, che è molto bello.
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Marco Bettini, Pentito. Una storia di mafia, Torino, Bollati Boringhieri, 1994
L'autore è un giornalista del "Resto del Carlino", ed è dotato di naturali doti di narratore, tanto che il libro si legge come un appassionante giallo. Racconta la vita di un pentito di mafia dall'infanzia alla decisione di collaborare con la giustizia.
L'interesse è tutto sul personaggio, su come abbia vissuto le vicende italiane da una visuale distorta che lo ha condotto ad aderirea Cosa Nostra. Si tratta di una figura di secondo piano nella gerarchia mafiosa, divenuta però importante nel momento in cui la Commissione gli ha affidato l'incarico di uggidere il giudice Borsellino. Una volta arrestato, egli comincerà a collaborare proprio con Borsellino, instaurando con lui un rapporto umano molto intenso, intriso di sensi di colpa e di sentimenti di ammirazione.
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Pino Arlacchi, Gli uomini del disonore. La mafia siciliana nella vita del grande pentito Antonino Calderone, Milano, Mondadori, 1992, ora anche in edizione economica Oscar Mondadori, 1994
Resoconto della vita di uno dei primi e più importanti pentiti di mafia, dà un quadro significativo di Cosa Nostra fino all'inizio degli anni Ottanta. L'importanza di Calderone nella gerarchia mafiosa (il fratello Pippo fu negli anni Settanta segretario della Commissione regionale di Cosa Nostra), i suoi rapporti con l'imprenditoria e la politica catanese, sono elementi che rendono il libro molto significativo.
L'autore, docente di sociologia all'Università di Firenze, deputato progressista e membro della Commissione Parlamentare Antimafia, consulente della DIA, è uno dei massimi studiosi di cose di mafia in Italia.
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Salvo Vitale, Nel cuore dei coralli. Peppino Impastato, una vita contro la mafia, Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino, 1995.
La vita di Peppino Impastato, una vittima della mafia spesso dimenticata, è raccontata con dovizia di particolari da un giornalista che gli fu amico.
Il protagonista era un giovane di Terrasini, militante della sinistra extraparlamentare, ucciso su ordine del boss Tano Badalamenti, infastidito dalle cose che aveva il coraggio di dire dai microfoni di una radio locale. La storia è molto significativa, in quanto racconta anche dell'isolamento nel quale si veniva a trovare chi lottava contro la mafia. Tanto è vero che al momento dell'omicidio l'autorità giudiziaria stava archiviando il caso sostenendo che Impastato era morto mentre preparava un attentato ad una linea ferroviaria, e solo l'intervento volontario di un gruppo di suoi giovani amici, che andò sul posto a raccogliere le prove dell'accaduto che le forze dell'ordine avevano incredibilmente trascurato, fece riaprire il caso.
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Claudio Fava, Nel nome del padre, Milano, Baldini & Castoldi, 1996.
Un figlio parla al padre ucciso dalla mafia a distanza di 12 anni dal delitto, e cerca di raccontargli ciò che è accaduto nel frattempo, come egli abbia continuato le sue lotte, con gli stessi mezzi (il giornalismo e la politica).
Claudio Fava riesce a muoversi sempre con equilibrio tra la passione (civile e personale) e l'intelligenza nel capire. In questo libro l'equilibrio è ancora più difficile, perché la storia investe rapporti umani difficili, lacerati da un evento esterno terribile ed irrimediabile come l'assassinio.
Il lettore vi troverà una storia avvincente, lo studioso annoterà alcuni elementi da non dimenticare: tra gli altri, che la procura di Catania, dopo la morte di Pippo Fava, giornalista che tutta la città conosceva per il suo impegno contro la mafia, abbia indagato soprattutto sulla sua vita privata, sui suoi poveri conti bancari, sulla sua famiglia (l'unico telefono messo sotto controllo fu quello del figlio Claudio); e che il sindaco della città, al termine del funerale - nel 1984 e non nella preistoria - si affannava a ripetere che non si trattava di mafia....
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Enrico Deaglio, Raccolto rosso. La mafia, l'Italia, Milano, Feltrinelli, 1993, ora anche in edizione economica, 1995.
Volume ricco di testimoniante interessanti, di storie minori ma ugualmente significative, che descrivono molto bene il clima politico e culturale siciliano - e per molti aspetti italiano - degli anni Settanta e Ottanta.
L'autore, un affermato giornalista, ha il dono di una scrittura molto scorrevole ed affascinante.
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Renate Siebert, La mafia, la morte il ricordo, Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino, 1995.
Il libro legge in una prospettiva particolare, attenta agli aspetti antropologici della mafia, alcune esperienze di donne coinvolte in vicende di mafia. L'importanza della memoria, il rapporto con la paura della morte e con il lutto sono descritti con molto acutezza.
L'autrice, nata in Germania, allieva di Adorno, da molti anni residente in Italia, è docente all'Università della Calabria, ed attualmente anche assessore alla cultura della provincia di Cosenza.
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Giancarlo Caselli, Luigi Ciotti, Gherardo Colombo, Maurizio De Luca, Giancarlo Lombardi, Luciano Violante, Dalla parte di libera, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 1955.
Libro presentazione di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, di cui contiene in allegato lo statuto e gli organi.
Il libro è composto dei seguenti articoli:
Libera significa liberi, di don Luigi Ciotti
Le regole della libertà, Intervista a Giancarlo Caselli
Realizzare la legalità, Intervista a Gherardo Colombo
Per una scuola di consapevolezza, Intervista a Giancarlo Lombardi
La sfida dei valori, Luciano Violante
L'acquisto del volume, dal prezzo di L. 10.000, costituisce una forma di contribuzione a Libera. E' possibile ordinarlo via Internet, inviando un e-mail a Libera.
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Nonostante donna. Storie civili al femminile, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 1996. Introduzione di Maurizio De Luca. Prefazione di Sandra Bonsanti.
Sei giornalisti hanno raccolto le storie di sei donne impegnate contro la mafia. Le prime cinque storie sono sotto frutto di un'intervista, esposta sotto forma di breve monologo della protagonista.
Tina Anselmi, Una solitudine ostinata (testo raccolto da Sandra Bonsanti) è la storia della commissione P2 vista attraverso gli occhi della sua presidente;
Saveria Antiochia, Senza mai lacrime (testo raccolto da Giuliano Gallo) narra di come una donna ha vissuto la morte del proprio figlio poliziotto e ha iniziato una nuova vita alla ricerca di una giustizia per troppo tempo negata;
Rita Borsellino, A testa alta (testo raccolto da Maurizio De Luca) è ancora la vicenda di una parente di una vittima, strappata ad una vita "normale" per dedicarsi con impegno incessante alla sensibilizzazione dei giovani;
Doris Lo Moro, Una normale rivoluzione (testo raccolto da Antonio Roccuzzo) racconta di un magistrato calabrese che sceglie la strada dell'impegno politico per combattere la mafia;
Nora Rizzi, Voglia di vivere (testo raccolto da Guido Ruotolo) è la storia di una preside di scuola media che - tra mille difficoltà, minacce, attentati alle sue scuole - cerca di instaurare con i giovani un rapporto nuovo, che consenta loro di prendere coscienza delle opportunità della propria vita, al di là della camorra. E' forse la storia più interessante, in un contesto scolastico.
L'ultima storia non poteva essere raccontata direttamente dalla protagonista, perché Maria Consuelo Suarez Abriego, giovane magistrato di Bogotà, è morta sotto i colpi dei sicari mafiosi. Eppure Claudio Fava ne "raccoglie" lo stesso il testo, facendo parlare la protagonista in prima persona, dopo morta, in un racconto bellissimo, commovente ma scritto con perfetta misura. Il titolo del racconto è Fiori di Bogotà. Abbiamo sperimentato la lettura in classe ad alta voce di questo testo (dura circa 20 minuti) e forse mai avevamo sentito un così nitido silenzio, una così partecipe attenzione. Riportiamo l'incipit del racconto, per convincere chi legge queste righe a comprare il libro, leggerlo, e rileggerlo più volte in classe, o altrove:
"Il primo colpo è un pugno che spezza il fiato nei polmoni e schiaccia le spalle contro il sedile e ti sembra che sia uno scherzo, un brutto scherzo e hai voglia di dire qualcosa, di fare qualcosa ma senti che le braccia si fanno torpide e le parole ti muoiono in bocca. Il secondo colpo è un chiodo che si conficca dentro il petto e lo ascolti che scava, rompe, piega, frantuma senza fermarsi più. Il terzo colpo è come un ago di ferro: spacca il cuore, dritto, affilato. Poi arriva il quarto colpo. Poi il quinto e tutti gli altri: ma io non ci sono più. Sono morta, ormai. Perduta. Stupita per quelle raffiche che si accaniscono invano sul mio corpo e intanto si alza un ruggito di schegge di vetro e l'urlo delle lamiere che si accartocciano sotto le pallottole e gli sguardi della gente attorno a noi, gli sguardi muti che si riempiono di orrore..."
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Dossier Libera n. 1, Il caso Mandalari, a cura di Sandra Bonsanti, Maurizio De Luca, Corrado Stajano, Roma, 1995, dattiloscritto.
Fascicolo edito da Libera in cui sono raccolti documenti e dati sul caso del commercialista palermitano Giuseppe Mandalari, consulente di Riina e di altri boss mafiosi, grande riciclatore di denaro sporco, massone, tessitore di campagne elettorali per alcuni parlamentari di Alleanza Nazionale e Forza Italia alle elezioni del 1994.
Molti documenti e pochi commenti. Utile per aggiornare il capitolo sui rapporti tra mafia e politica.
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L'alfabeto del cittadino, Firenze, Fatatrac, 1996. Testi di Gastone Tassinari, Mariangela Giusti, Rosaria Bortolone, Vanna Cercerà. Introduzione di Luciano Violante.
Con questo volume l'editore Fatatrac inaugura la collana per una educazione alla legalità "Contromafia". Il primo volume è diretto ai bambini della scuola elementare ed è composto da 21 filastrocche sulle lettere dell'alfabeto che suggeriscono i valori di cittadinanza e di legalità.
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Commissione Parlamentare Antimafia
Le relazioni della Commissione Parlamentare Antimafia sono numerose e disponibili in diverse edizioni. Vanno in particolare segnalate quelle del periodo in cui la Commissione era presieduta da Luciano Violante, approvate per altro con il concorso di quasi tutti i parlamentari presenti.
Si tratta di documenti tra i più significativi recentemente pubblicati, proprio perché hanno il tenore dell'ufficialità e denuncianoun sistema di rapporti tra mafia e potere politico che è singolare trovare così ben descritto in un documento parlamentare.
Esistono delle versioni Internet delle relazioni della Commissione. Chi invece preferisse averle in volume, può trovare un'edizione molto economica Laterza sia della relazione sui rapporti tra mafia e politica del 1993 sia di quella sulla camorra dello stesso anno.
Ne esiste un'altra versione, per entrambe, dell'editore Rubbettino (Soveria Mannelli, 1993 e 1994), curate da Orazio Barrese, con i titoli: Mafia politica pentiti e Camorra politica pentiti. Si tratta di volumi decisamente più cari, il che è giustificato dal fatto che ripotano anche le testimonianze dei pentiti di mafia e camorra fatte direttamente alla Commissione, le quali consentono di prendere contatto diretto con un mondo molto lontano dalla nostra comune mentalità.
L'editore Rubbettino ha pubblicato nell'autunno 1994 anche gli atti della relazione della Commissione sulla Mafia al Nord, dalla quale è possibile prendere molte informazioni utili a comprendere come il fenomeno mafioso non sia una caratteristica soltanto delle regioni meridionali.
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Commissione Parlamentare Antimafia, Dossier mafia per le scuole. Documenti e materiali raccolti dalla Commissione Parlamentare Antimafia. XI Legislatura, Roma, Camera dei Deputati, 1994.
Interessantissimo volume nel quale sono riportati:
- Ampi brani per delle Relazioni della Commissione su Cosa Nostra (approvata il 6-4-93), la Camorra (del 21-12-93), la 'Ndrangheta (del 12-10-93), Sacra Corona Unita (del 5-10-93) e sulla Presenza della mafia nelle aree di non tradizionale insediamento (del (13-1-94).
- Alcune importanti relazioni delle autorità di polizia preposte alla lotta contro la mafia;
- Alcuni interventi illustri sul problema dei rapporti tra mafia ed economia, ed in particolare quello di Guido Rey (allora presidente dell'Istat) ad un convegno su Mercati illegali e mafie del 1993 (i cui atti sono editi da Il Mulino, Bologna, 1993) e quelli di Carlo Azeglio Ciampi e Antonio Fazio al Forum Economia e criminalità tenutosi presso la Camera dei Deputati il 14 e 15 maggio 1993.
- Alcuni documenti su Edilizia scolastica e questione minorile, tratti dalla relazione della Commissione sulla delinquenza minorile (del 4 agosto 1993) e su atti del Ministero della Pubblica Istruzione e dell'Associazione Italiana dei Giudici per i Minorenni.
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Mafia, politica e affari. 1943-91, a cura di Nicola Tranfaglia, Bari, Laterza, 1992
La Commissione Antimafia ha una storia molto lunga, essendo stata istituita per la prima volta nel 1963. Questo libro raccoglie una selezione dei brani più significativi delle sue relazioni e di altri documenti ufficiali (rapporti di polizia, estratti di sentenze). Si tratta di una lettura di un certo impegno (anche economico), che può essere affrontata in biblioteca, magari selezionando solo alcuni dei documenti raccolti, o limitandosi all'introduzione, dello stesso Tranfaglia, dal titolo Maria, politica e affari: una pagina oscura nell'Italia repubblicana, che è molto ben fatta. Lettura faticosa ma utile, per capire come una maggiore attenzione dell'opinione pubblica avrebbe smascherato le responsabilità politiche di alcuni personaggi anche molto in vista nel nostro paese con una ventina d'annidi anticipo, se solo ci si fosse spinti a leggere i documenti ufficiali del Parlamento.
Il volume e' essenziale per la ricostruzione di alcune fasi della storia italiana, a partire dal Dopoguerra.
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Luciano Violante, Non è la piovra, Torino, Einaudi, 1994.
Nato dall'esperienza della presidenza della commissione antimafia, il volume si presenta come un manuale completo e molto chiaro per comprendere i vari aspetti del fenomeno mafioso. E' un libro da consigliare se si è alla ricerca di un testo base sul quale studiare.
I suoi pregi migliori sono la chiarezza dell'esposizione e la completezza.
Il libro è costruito intorno a 12 tesi, che costituiscono altrettanti capitoli. Vale la pena di trascriverli: Tesi 1: La mafia è un insieme di organizzazioni con caratteri criminali e politici; Tesi 2: La principale organizzazione mafiosa è Cosa Nostra; Tesi 3: La camorra: un'organizzazione prevalentemente mercenaria; Tesi 4: La 'ndrangheta: una mafia anomala; Tesi 5: La Sacra Corona Unita: una mafia minore e feroce; Tesi 6: Il carcere è il prolungamento naturale del territorio mafioso; Tesi 7: L'intervento statale nello sviluppo delle mafie moderne; Tesi 8: Logge massoniche come tramite del rapporto tra mafia e istituzioni; Tesi 9: Non servono nuove leggi; Tesi 10: La mafia russa, rischi inediti; Tesi 11: La mafia-azienda, un giro d'affari di 69 mila miliardi; Tesi 12: L'antimafia dei diritti.
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Luciano Violante, Mafie e antimafia. Rapporto '96, Bari, Laterza, 1996.
Volume molto ricco che raccoglie saggi, articoli di taglio più giornalistico, dati ufficiali e materiale di documentazione. Un utilissimo strumento di lavoro, dunque, che affronta temi emergenti, a volte nuovi anche per chi si occupa da tempo di questi problemi. Per lo studioso, fondamentale la bibliografia molto dettagliata del 1995.
Un avvertenza: non abbiamo ancora aggiornato tutto il nostro materiale con il contenuto del libro (ad es. con le statistiche aggiornate). Lo stiamo facendo.
Riportiamo l'indice del volume:
Introduzione di Luciano Violante;
1. Le strategie mafiose nelle fasi di transizione politica
Leonid Fituni, I padrini della nazione. Il ruolo delle mafie nella crisi russa;
David Scanlan, I narcos e la politica in America Latina: il caso della Colombia;
Massimo Brutti, Cosa Nostra nella crisi del sistema politico italiano;
Attilio Bolzoni e Giuseppe D'Avanzo, I processi a Giulio Andreotti: Palermo;
Carlo Bonini, I processi a Giulio Andreotti: Perugia;
Piero Luigi Vigna, Le tracce di chi ordinò le stragi;
Aldo Varano, 'Ndrangheta, neofascismo e massoneria deviata.
2. Le questioni del 1996
Giulio Turone, La lotta contro il riciclaggio;
Vittorio Borraccetti, Indagini e procure antimafia. Un coordinamento difficile;
Gaetano Pecorella, Diritto di difesa e ruolo degli avvocati nei processi di mafia;
Enrico Fontana, Le ecomafie;
Carlo Smuraglia, La mafia al Nord;
Dati e documenti
Statistiche della mafia e dell'antimafia;
Cronologia 1995;
ONU, Conferenza mondiale sul crimine organizzato internazionale, Napoli, 21-23 nov. 1994: Dichiarazione politica e Piano globale di intervento
GAFI (Gruppo di Azione Finanziaria sul Riciclaggio, Rapporto annuale 1994-1995 (Estratti)
Principali leggi in tema di mafia e di criminalità organizzata approvate nel corso della XII legislatura
Principali proposte di legge in tema di mafia e di criminalità organizzata presentate nel corso della XII legislatura
Scheda di presentazione e Statuto dell'associazione <<Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie>>
Bibliografia 1995;
Gli autori;
Indice dei nomi.
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Mafia. L'atto d'accusa dei giudici di Palermo, a cura di Corrado Stajano, Roma, Editori Riuniti, 1986, anche in edizione economica (1992)
Il libro è un'ampia selezione di brani della sentenza ordinanza con la quale il pool antimafia di Palermo, nel 1984, rinviò a giudizio ben 707 presunti mafiosi, in quello che viene definito il "primo maxiprocesso di Palermo", e che rappresenta un punto di riferimento fondamentale nella storia dell'antimafia in Italia.
La lettura consente di capire in modo approfondito da un lato il funzionamento di Cosa Nostra negli anni Settanta, e dall'altro il metodo di lavoro del pool antimafia, il modo con il quale venivano usate le testimonianze dei pentiti, la ricerca dei riscontri, ecc.
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Andreotti e Riina: Il patto. Vent'anni di mafia e delitti nell'atto d'accusa della Procura di Palermo, Roma, Edizioni dell'Altritalia,1995.
Breve volumetto di scottante attualità, raccoglie i punti salienti della richiesta di rinvio a giudizio nei confronti del Senatore Andreotti formulata dalla procura di Palermo. Il libro è edito dalla rivista "Avvenimenti", distribuito in edicola ed oggi non più facilmente reperibile. Probabilmente si può ancora avere richiedendolo direttamente alla rivista.
Il titolo indica da quale parte stiano i curatori del volume, decisamente colpevolisti. Tuttavia nel libro è contenuto semplicemente l'atto di accusa dei giudici, senza altri commenti, il che consente di farsi un'idea più diretta del modo di lavorare della procura di Palermo.
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Pino Arlacchi, Il processo. Giulio Andreotti sotto accusa a Palermo, Milano, Rizzoli, 1995.
Il libro riassume le tesi dell'accusa contenute nella richiesta di rinvio a giudizio della procura di Palermo nei confronti del senatore Andreotti.
Il lavoro dell'autore è stato anche quello di cercare di inserire le carte del processo nel contesto storico all'interno del quale le diverse vicende sono nate e si sono sviluppate.
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Antonio Nicaso, Io e la mafia. Le verità di Giulio Andreotti, Vibo Valentia, Monteleone, 1995.
Il libro, dopo una breve introduzione dell'autore, contiene una lunga intervista al senatore Andreotti sul procedimento giudiziario che lo riguarda. Scritto poco prima dell'inizio del processo di Palermo, consente di chiarire le posizioni della difesa di Andreotti.
Contiene una post-fazione dello stesso Andreotti, nella quale il senatore a vita riassume la sua posizione difensiva.
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Emanuele Macaluso, Giulio Andreotti tra Stato e mafia, Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino, 1995.
Il libro prende lo spunto dall'inizio del processo Andreotti per ripercorrere la storia dei rapporti tra mafia e politica in Sicilia nel dopoguerra. L'autore - sostanzialmente innocentista in relazione alle accuse penali rivolte ad Andreotti - insiste sulle responsabilità politiche tanto di Andreotti quanto del resto della classe politica siciliana.
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Salvatore Lupo, Andreotti, la mafia, la storia d'Italia , Roma, Donzelli, 1996.
L'autore sfugge al dilemma tra colpevolezza o innocenza di Andreotti, che è compito dei processi e dei giudici risolvere, e si sofferma sul ruolo storico e politico di Andreotti in relazione alla politica siciliana e quindi alla mafia. Un libro prezioso per la lucidità e la competenza con cui affronta problemi complessi.
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Felice Cavallaro, Il caso Contrada (fra Stato e Cosa Nostra), Soveria Mannelli, Rubbettino, 1996. Prefazione di Emanuele Macaluso.
Il libro ricostruisce, con dovizia di particolari, l'andamento del processo Contrada, il vice-questore di Palermo condannato in primo grado a 10 anni di carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso.
L'autore, giornalista siciliano del Corriere della Sera che da molti anni si occupa di fatti di mafia, è innocentista: ritiene che non vi fossero prove sufficienti per condannare Contrada. Espone la sua tesi con serietà e passione, e non fa discendere da ciò alcuna delegittimazione della procura di Palermo, che ha sostenuto l'accusa in quel processo.
Il libro è interessante proprio per questo: perché dimostra che si può criticare la procura di Palermo senza denigrarla, ci si può preoccupare con giusta passione dei diritti degli imputati senza ritenere che i magistrati siano degli aguzzini, si può non essere d'accordo con i pubblici ministeri in un processo e rimanere grati al lavoro che per nostro conto svolgono al rischio della loro vita.
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Salvatore Lupo, Storia della mafia, Roma, Donzelli, 1994.
Si tratta del volume più completo e documentato sulla storia della mafia dall'Unità d'Italia ad oggi. E un po' arduo da leggere, ma è sicuramente prezioso per chi voglia davvero approfondire l'argomento: con impegno, ma con notevole soddisfazione.
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Christopher Duggan, La mafia durante il Fascismo, Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino, 19..
Volume essenziale per capire i diversi aspetti dell'intervento del prefetto Mori in Sicilia e la politica del Fascismo contro la mafia. Scritto da un giovane (all'epoca) ricercatore inglese è frutto di un lavoro molto serio e di lunga durata.
Con un introduzione di Dennis Mack Smith.
Proprio recensendo questo libro, Leonardo Sciascia lanciò l'infelice polemica sui "Professionisti dell'antimafia". Di quella polemica, a distanza di anni, si potrà tuttavia salvare un punto: che la lotta alla mafia non può che essere combattuta nel rispetto dello stato di diritto, senza alcuna scorciatoia autoritaria, come la storia del rapporto tra mafia e Fascismo - così ben delineata da questo libro - ampiamente dimostra.
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Pino Arlacchi, La mafia imprenditrice, Bologna, Il Mulino, 1983
Il libro cerca di ripercorrere la storia della mafia dagli anni Cinquanta agli anni Settanta. E' oggi un po' datato, ed in parte lo stesso autore ha cambiato posizione su alcuni punti.
Risente in particolare del fatto di essere stato scritto prima del maxiprocesso di Palermo e quindi delle testimonianze di Buscetta e di altri pentiti che hanno consentito di riscrivere la storia della mafia su basi informative molto più robuste.
Tuttavia resta prezioso per alcuni passaggi chiave, ed in particolare per i rapporti con il potere politico siciliano negli anni Cinquanta e Sessanta, per la definizione di "mafia imprenditrice" che molto successo ha avuto in seguito, per l'accuratezza con la quale vengono per la prima volta in Italia delineati alcuni aspetti economici del potere mafioso.
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Luciano Violante, I corleonesi. Mafia e sistema eversivo, Roma, L'Unità, 1994.
Libro - scritto sotto forma di intervista a Giuseppe Caldarola - e' molto documentato sulla mafia degli anni Settanta e Ottanta, ed in particolare - come suggerisce il titolo - sull'ascesa al potere in Cosa Nostra delle famiglie corleonesi di Liggio e Riina.
E' di difficile reperimento in quanto è stato pubblicato come supplemento economico al quotidiano "L'Unità".
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Fabrizio Calvi, La vita quotidiana della mafia dal 1950 ad oggi, Milano, Rizzoli, 198.
Il volume, non straordinario sul piano scientifico ma di piacevole lettura, cerca di ricostruire le carriere di alcuni boss, anche minori, per entrare nella mentalità e nella vita di tutti i giorni degli uomini di Cosa Nostra. La principale fonte utilizzata da Calvi è la testimonianza di Buscetta, pubblicata in occasione del maxiprocesso.
L'autore è un giornalista francese, di chiara origine italiana.
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Mario Centorrino, L'economia mafiosa, Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino, 1986
Mario Centorrino, I conti della mafia, Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino, 1993
Mario Centorrino, Economia assistita da mafia, Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino, 1995
L'autore è un professore di economia dell'Università di Messina, che si dedica da molti anni al tema dei rapporti tra mafia ed economia. Dei tre libri, il primo pone le basi di un'analisi economica della mafia, il secondo fa il punto e un po' di necessaria chiarezza sulle cifre che diverse fonti producono relativamente all'ammontare dell'economia criminale in Italia, il terzo infine propone alcuni aggiornamenti dei discorsi già sviluppati in precedenza e soprattutto cerca di definire gli effetti della mafia sull'economia locale.
La tesi fondamentale di Economia assistita da mafia è che il sottosviluppo economico va considerato più un effetto della mafia che non la sua causa.
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Ada Becchi, Guido Rey, L'economia criminale, Bari, Laterza, 1994
Scritto in forma di dialogo intervista, necessita di qualche conoscenza di base di economia per essere letto con profitto, ma è molto chiaro e interessante. Ha anche il pregio di affrontare i problemi dei rapporti tra mafia ed economia a 360 gradi.
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Gianni Piazza, La città degli affari, Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino, 1994
Interessante studio sui rapporti tra mafia e politica in un'amministrazione locale. L'autore ha infatti studiato gli appalti gestiti dal Comune di Catania per venti anni, cercando di vedere quante e quali imprese sono state più spesso affidatarie di lavori, quali tecniche amministrative sono state adottate dalle diverse giunte comunali, quali personaggi politici e uomini d'affari sono stati coinvolti in questa gestione. Ne esce un quadro molto preciso, utile per chiunque si voglia occupare di amministrazione locale anche in regioni di non tradizionale insediamento mafioso. Richiede discrete competenze giuridiche per essere letto.
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Isaia Sales, Leghisti e sudisti, Bari, Laterza, 1993
Il libro non ha come tema centrale quello della mafia, ma trattando di problemi più generali della politica del Sud, si sofferma anche sul problema della criminalità organizzata. Viene qui segnalato perché è tra i libri più acuti nel mettere in evidenza certe abitudini politiche che oggi definiremmo da "Prima repubblica", ma la cui conoscenza è essenziale per gettare le basi di un nuovomodo di far politica in Italia.
Presentazione di Nicola Tranfaglia
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Fabio Castillo, I cavalieri della cocaina, Castrovillari (CS), Teda Edizioni, 1992 (ed. originalne, 1987)
Il libro ha avuto in Italia poca diffusione, ed è un peccato perché racconta con dovizia di particolari ed uno spessore narrativo notevole la storia del narcotraffico colombiano dalle origini (quando riguardava soprattutto le droghe leggere) alla metà degli anni Ottanta.
Per noi questa storia è doppiamente utile: perché oggi i narcos colombiani hanno stretti rapporti con la criminalità italiana, ed in particolare con la 'ndrangheta, e perché alcuni momenti della storia colombiana, con la loro tragicità, sono molto vicini a quanto anche in Italia abbiamo vissuto.
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Leonardo Sciascia, Il giorno della civetta, Torino, Einaudi, 1961, in edizione economica Einaudi Tascabili, Torino, 1990.
E' il più classico romanzo sulla mafia scritto in Italia, ed è anche una storia appassionante ed una lettura piacevole, come quasi sempre i libri di Sciascia.
Narra la storia di un omicidio irrisolto, del conflitto di un carabiniere venuto dal Nord con la mafia in un piccolo centro della Sicilia, delle difficoltà che esistevano nel fare indagini di mafia in Sicilia negli anni Cinquanta.
Recentemente è stato criticato da Pino Arlacchi, perché, a suo dire, dà un'immagine quasi "mitica", e dunque "positiva" del boss mafioso protagonista. Una rilettura del libro, tuttavia, ha confermato i nostri ricordi: il romanzo non solo è bello, ma anche ben fatto sul piano della ricostruzione storica e politica.
Dal romanzo e' stato tratto un film (nel 1968) di Damiano Damiani, con Giuliano Gemma e Claudia Cardinale, che e' uno dei piu' classici film sulla mafia italiani.
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Leonardo Sciascia, A ciascuno il suo, Torino, Einaudi, 1966, riedito a Milano, Adelphi, 1988
Ha la struttura classica del giallo. Scritto in modo magistrale, narra dell'omicidio di due notabili in un piccolo comune siciliano. La trama, cosi' come ne Il giorno della civetta, si sviluppa tra due chiavi diverse di interpretazioni del delitto: l'onore ferito di un marito tradito, o gli interessi mafiosi?
Dal romanzo e' stato tratto nel 1967 un bellissimo film di Elio Petri, con un'interpretazione impareggiabile di Gian Maria Volonte'.
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Leonardo Sciascia, Il mare color del vino, Torino, Einaudi, 19..
Raccolta di racconti ambientati in Sicilia, dove spesso si trovano delle tracce di un ambiente permeato da elementi mafiosi. Di particolare interesse il breve racconto intitolato Filologia, nel quale due personaggi - che si scoprirà essere due appartenenti alla mafia - discutono sull'origine della parola mafia.
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