Ornella pennacchioni scrisse questo romanzo non so quando, ma di certo quando la sua maturità arristica l'aveva raggiunta e il suo esser donna era diverso dal suo attuale volere essere casta e pura, solo estetica affabulante.
Particolamente rispiccato per avere dovuto sborsare 21 euro per un romanzo che esula dalle mie voglie spendarecce mi si sono appropinguato prevenuto, caustico e disfattista.
Contribuiva anche la prefazone di un poeta siculo che aborro ma ora giace in un letto di ospedale e a mistiche erotiche provvede adesso un'Alba che mi dileggia forse a ragione forse per avversione, dunque per disinteresse personale.
Titolo ambiguo allettante ma non insignificante come un romanzo di Susanna Tamaro. Tanto troppo per stuzzicare la mia idoneità dissacrante
Saltellando di qua e di là trovo il romanzo robusto, architettonicamente inusitato, moderno, dirompente, valido, innovativo per lingua per concetuosità per signficatività in questa novella palingenetica epoca del doppio millennio.
Trascrivo_ "comincio ad avvertire forti tremori alle gambe che tengo a freno con difficoltà spaventosa. Ma quando il tremore si diffonde in tutto il corpo, e vado convulsa, dissociata dagli arti al cuore. Virgilio si spaventa, urla come un pazzo il nome di Mary Ann. Nel frattempo sono scivolata rotolante sotto il tavolo. Loro due chini sopra di me tentano di arginare il malore inutilmente . Non capisco nulla di quanto dicono. Arrivano solo parole e schiaffi. Sotto la nuca s'è formato un cuscino di marmo simile al dolore eterno dei sepolcri."
Prosa elastica, sintassi elettrica, febbrile ritmo, elegante affabulare.n arratrice di polso dunque, moderna. Lezioni filosofiche assorbite, rigettate, superate; modernismo compreso. Tuffo nel novello millennio. Si nasconda Susanna Tamaro.
Invito al mio compaesno Editore Garlisi di Milano; banditi i dittonghi illecitamente spezzati, ripulita l'opera da ostensioni clerical-stucchevoli, l'altro mio conterraneo Gaspare Agnello potrebbe riproporlo un racconto così di una donna così di una scrittrice così nella salvifica riesumazione del suo premio dell'avulsa Racalmare.
Particolamente rispiccato per avere dovuto sborsare 21 euro per un romanzo che esula dalle mie voglie spendarecce mi si sono appropinguato prevenuto, caustico e disfattista.
Contribuiva anche la prefazone di un poeta siculo che aborro ma ora giace in un letto di ospedale e a mistiche erotiche provvede adesso un'Alba che mi dileggia forse a ragione forse per avversione, dunque per disinteresse personale.
Titolo ambiguo allettante ma non insignificante come un romanzo di Susanna Tamaro. Tanto troppo per stuzzicare la mia idoneità dissacrante
Saltellando di qua e di là trovo il romanzo robusto, architettonicamente inusitato, moderno, dirompente, valido, innovativo per lingua per concetuosità per signficatività in questa novella palingenetica epoca del doppio millennio.
Trascrivo_ "comincio ad avvertire forti tremori alle gambe che tengo a freno con difficoltà spaventosa. Ma quando il tremore si diffonde in tutto il corpo, e vado convulsa, dissociata dagli arti al cuore. Virgilio si spaventa, urla come un pazzo il nome di Mary Ann. Nel frattempo sono scivolata rotolante sotto il tavolo. Loro due chini sopra di me tentano di arginare il malore inutilmente . Non capisco nulla di quanto dicono. Arrivano solo parole e schiaffi. Sotto la nuca s'è formato un cuscino di marmo simile al dolore eterno dei sepolcri."
Prosa elastica, sintassi elettrica, febbrile ritmo, elegante affabulare.n arratrice di polso dunque, moderna. Lezioni filosofiche assorbite, rigettate, superate; modernismo compreso. Tuffo nel novello millennio. Si nasconda Susanna Tamaro.
Invito al mio compaesno Editore Garlisi di Milano; banditi i dittonghi illecitamente spezzati, ripulita l'opera da ostensioni clerical-stucchevoli, l'altro mio conterraneo Gaspare Agnello potrebbe riproporlo un racconto così di una donna così di una scrittrice così nella salvifica riesumazione del suo premio dell'avulsa Racalmare.
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