Ill.mo
Signore e Reverendissimo Colendissimo.
L’afflizioni
che hà recato a mè e a tutta questa mia picciola famiglia rimasta, per la morte
di quel benedetto, sfortunato figlio d: Bartolomeo, non possono esagerarsi con
la lingua, né esprimersi con la penna; tutta lascio considerare a V. S. Ill.ma,
pensando, che dietro le morti di quelli anco altri premorti figli, il Signore
mi hà tolto questo, restandomi solamente una figlia, e don Ignazio, i quali
sbigottiti di quest’ultimo caso, campano in cura di medicamenti, ma tutti
impauriti. Mentre ringrazio il suo affettodi quest’Ufficio sacro passato,
prigandola di raccomandarmi al Signore e di onorarmi con li suoi comandi, mi
soscrivo di V.S. Ill.ma Ill.mo Signor d: Stefano Campanella - Racalmuto
Dato li 15 dicembre 1770
dev.mo
servitore che la ....
Luvico
(?) Casuccio.
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