D.R. «Io non conoscevo il Di Maria prima di andare nella sua casa».
D.R. «In non ero stato in Castelvetrano in precedenza, Giuliano invece sì».
D.R. «Io avevo saputo da Giuliano che egli si trovava qualche volta in Castelvetrano, ma egli non mi
disse mai né io glielo domandai presso chi alloggiasse». Il Marotta non è l’Avvocaticchio».
Il Presidente insiste perché il Pisciotta dica chi è l’Avvocaticchio ed egli risponde:
«Anche se ne facessi il nome verrebbe qui e diventerebbe un pezzo di legno».
Fattogli osservare che venendo qui la persona, prestando giuramento potrebbe dire la verità,
risponde:
«Ciò non avverrebbe poiché tutti si illudono con la prestazione del giuramento».
Insistendo e fattogli osservare che egli assume di difendere gli altri e non se stesso e che la
documentazione che egli afferma si trovi presso l’avvocaticchio, o vi si trovava, potrebbe servire di
difesa per gli altri, risponde:
«Io mi interesso della difesa degli altri perché io dei fatti sono innocente. Potrà darsi che venga un
giorno in cui mi deciderò a fare il nome dell’Avvocaticchio, ma per oggi non posso che riportarmi
alle ragioni già spiegate».
A domanda dell’avv. Sotgiu, [risponde]
«È vero che dissi che Marotta faceva parte dello stato maggiore di Verdiani. Il Marotta entrò
certamente a far parte dello stato maggiore di Verdiani dopo il colloquio. Del resto io, Giuliano,
Marotta, Miceli ed Albano eravamo tutti comandati da Verdiani facendo tutti i mestieri».
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